L'edificio si presenta come una struttura reticolare arroccata sopra la ferrovia, sulle colline di fronte al lago di Lugano, comprendente 14 abitazioni. Questo progetto è animato da una riflessione sulla durata di vita dei materiali e su come questi possano permettere una trasformazione in un ciclo di 50-100 anni.

Considerando la durata di vita dei diversi elementi costruttivi - dalla struttura (100 anni), i servizi (50 anni), il rivestimento (30 anni), alla relativa impermanenza delle partizioni (10-20 anni), il progetto mira a ridurre al minimo l'energia grigia lungo la sua esistenza.

L'edificio è pensato come un esoscheletro strutturale con nuclei di servizio consolidati, lasciando così il resto del piano libero di cambiare nel tempo. Al contrario, tutte le partizioni interne sono mobili leggeri o incorporati, in modo da essere facilmente sostituibili come operazioni a basso consumo energetico.

Una serie di tipologie particolari sono prodotte dalla massificazione e dai vincoli del sito. La struttura si inclina verso l'esterno per sostenere un elemento sporgente nella parte superiore con l'attico, cambiando la percezione della struttura e del paesaggio al di là.

Materialmente, l'edificio ammorbidisce il suo aspetto monolitico con pannelli di cemento martellato come tamponamento alla struttura.

Rivestimento di facciata: Calcestruzzo in situ
Copertura: Tetto verde / sedum
Pavimentazione: Calcestruzzo lucidato di Walo
Porte: Porte di Rubner
Finestre: Schüco (struttura slim)
Illuminazione degli interni: iGuzzini, viabizzuno
Mobili da interno: Jean Prouvé e Citterio, di Vitra